Lo studio legale Avv.Consuelo Bosisio da anni ha denunciato il sistema truffaldino delle quote latte e gli errori sui calcoli e sui dati non veritieri.
La prima denuncia risale al 2010 e nonostante le reiterate richieste di archiviazione da parte della Procura di Roma non ha mai smesso di credere nelle loro ragioni
e di raccogliere le prove a sostegno della tesi.
Dopo nove anni il Tribunale di Roma in persona del Gip Dott.ssa Di Nicola ha ritenuto fondate nel merito le ragioni alla base dell'opposizione alla richiesta di archiviazione
affermando: "è certo che sia l’attività investigativa che quella difensiva, sono pervenute ad univoche conclusioni, a cui si può sin d’ora attribuire il connotato di certezza:
-i dati posti a fondamento del regime quote-latte in Italia sono non veritieri in quanto fondati su autodichiarazioni spesso false e su un sistema di calcolo errato;
-la falsità dei dati è nota a tutte le autorità amministrative e politiche, rimaste consapevolmente inerti per 20 anni per evitare di scontentare singole corporazioni
o singoli centri di interesse, così determinando ingenti danni allo Stato italiano che ha pagato le multe
e agli allevatori/produttori che fino ad oggi hanno rispettato le regole tanto da compromettere il regime delle quote e distorcendo la concorrenza".
Lo studio legale Avv.Consuelo Bosisio ha impugnato innanzi al Tar Parma le comunicazioni del prelievo supplementare 2014/2015 inviate da AGEA a numerose aziende agricole.
I ricorsi hanno evidenziato sia la mancata motivazione degli importi del prelievo supplementare richiesto sia gli errori di calcolo presenti nelle comunicazioni.
Il Tar Parma ha accolto tutti i ricorsi proposti, ed ha conseguentemente annullato le comunicazioni impugnate. Ciò sulla base del principio, sostenuto nei ricorsi dello studio legale Avv.Consuelo Bosisio, per cui se AGEA pretende di avere un credito nei confronti di un'azienda agricola, deve dimostrare la correttezza degli importi richiesti.
Allo stato lo Studio Legale Avv.Consuelo Bosisio sta valutando possibili azioni risarcitorie a tutela delle proprie assistite, nonchè ulteriori azioni giudiziarie a tutela delle aziende agricole che non abbiano ancora impugnato i provvedimenti relativi alle pretese creditorie di AGEA (comunicazioni del prelievo supplementare, contratti di rateizzazione, cartelle di pagamento, eccetera).